mercoledì 27 aprile 2016

The Heir; RECENSIONE.

La recensione che segue riguarda il quarto volume di una serie: The Selection, per quanto possa costituire però l'inizio di una nuova parte perché ambientato venti anni dopo gli eventi dei primi tre libri, consiglio la loro lettura prima di cominciare The Heir. Nella recensione ci sono milioni di spoiler dei primi volumi. Uomo avvisato mezzo salvato. Bacini.

Autrice: Kiera Cass
Pubblicazione originale: 5 Maggio 2015
Pubblicazione italiana: 5 Maggio 2015
Traduzione: A. Carbone
Prezzo: 6,99 kindle, 8,42 copertina flessibile, 15,22 edizione rigida.
Pagine: 342
Genere: young adult, romance, distopico, science fiction
Difficoltà lingua originale: 4/10


Una delle ultimissime recensioni del ;DIAVS era stata quella di The Selection, il primo libro della saga della Cass che ha coinvolto milioni di lettori in giro per il mondo. Dire che avevo un po' distrutto il primo volume è decisamente riduttivo. Ho scritto cose pesanti su America, la protagonista e il world building generale che la Cass aveva creato e che mi aveva non poco confusa. Fatto sta che in poco tempo ho però comprato e finito sia il secondo libro, The Elite, che segue la storia della Selezione a cui aveva partecipato la giovanissima America per poter sposare il principe di Ilèa (che ho definito come un "Uomini e Donne" incontra i distopici) nel mondo dell'Elite, quando nella competizione restano soltanto tre ragazze. Terminato il secondo, mi sono fiondata sul terzo, The One, in cui stranamente *wink wink* Maxon decide di sposare proprio lei, la nostra beniamina che intanto ha fatto il tira e molla con Aspen il suo storico primo amore per altri due libri. I difetti c'erano, e si vedevano, ma la storia mi ha comunque coinvolta ai suoi tempi. Quindi quando mi sono imbattuta nel continuo di cui non sapevo l'esistenza, ho deciso di acquistarlo d'impulso (io che faccio acquisti impulsivi? e sperpero denaro arduamente lavorato? e quando mai....).
“I could not hold my breath for seven minutes. I couldn’t even make it to one. I once tried to run a mile in seven minutes after hearing some athletes could do it in four but failed spectacularly when a side stitch crippled me about halfway in.
However, there was one thing I managed to do in seven minutes that most would say is quite impressive: I became queen.
By seven tiny minutes I beat my brother, Ahren, into the world, so the throne that ought to have been his was mine."
The Heir segue la storia di Eadlyn la primogenita di Maxon ed America, prima di 4 figli, uno dei quali suo gemello e più giovane di soli 7 minuti. Pur di essere la famiglia reale più innovativa i genitori decidono di cambiare la legge per darle la possibilità di diventare regina.
E da tale viene cresciuta.
Come una regina, con vizi, privilegi e soprattutto le responsabilità di dover sopportare un giorno la pressione di tale ruolo.
Didn't they know who I was, what they'd trained me for? I was Eadlyn Schreave. No one was more powerful than me.
So if they thought I was going down without a fight, they were sadly mistaken.” 

Nel romanzo seguiamo la sua vita quotidiana sino a che alcuni eventi politici (sempre piuttosto semplicistici perché s'è capito il mondo circostante non interessa alla Cass) non portino i suoi genitori a chiederle di inscenare una Selezione, la prima tutta al maschile.
Inscenare è il verbo che userebbe Eadlyn che di sposarsi non ne vuole neanche sentire parlare, mentre mamma e papà vorrebbero che lei trovasse finalmente il vero amore e il suo cuore di ghiaccio si sciogliesse un po'.
“I only have one heart, and I'm saving it.”
Aggiungeteci una trentina di ragazzi i cui nomi si intrecciano continuamente. Un classico scenario da Selezione, con tanto di uscite a cavallo e scazzottate, un pretendente che non parla neanche la lingua di Eadlyn, un suo amico di infanzia che finisce nella lista per caso, e un interprete buono e gentile, e avrete 300 pagine per un intrattenimento pomeridiano assicurato.
“I’m smart and beautiful and strong. I don’t need to be rescued.”

Il vero problema di questo libro per moltissimi lettori è stato il personaggio di Eadlyn.
Tutti coloro che avevano amato, o almeno apprezzato America e il suo essere la solita eroina con le palle, che cerca di fare del bene, che aiuta i poveri, e che segue sempre il suo cuore, si aspettavano di trovare una figlia cresciuta come lei.

Purtroppo per loro, e fortunatamente per me, non è così.

Eadlyn non nasce povera, maltrattata e senza speranza per il futuro. Nasce ricchissima, osannata da tutti per la sua bellezza, e con la consapevolezza che in futuro sarà la persona più importante del paese. Il suo essere viziata, spocchiosa e altamente irritante fanno parte, secondo il mio modesto parere, degli obiettivi dell'autrice, che voleva creare un personaggio reale (sotto tutti i sensi della parola) e il cui percorso di crescita sta proprio nel cercare di unire in una sola donna sia il potere di un futuro monarca di un paese in piena espansione sia la generosità e l'altruismo che soltanto chi ha provato sulla propria pelle il dolore può dimostrare senza sembrare falsa e preconfezionata.
“You can be brave and still be feminine. You can lead and still love flowers. Most importantly, you can be queen and still be a bride.”

4 stelline meritate.

Sequestratemi la Carta di Credito #1

Heilà fanciulli e fanciulle, eccomi di nuovo tra i comuni mortali. Questa volta per lanciare una nuova rubrica, che altro non è che una frase che ripeto tra le 34 e le 45678 volte all'anno: "Sequestratemi la carta di credito!", perché dire "chiudete Amazon" sarebbe ridicolo, perché ci sono gli store online, bookdepository, book outlet, e 567 altri siti dove potrei alimentare la mia dipendenza, senza aggiungere che sulla via per l'università che faccio tutte le mattine ci sono ben 2 librerie. Una Feltrinelli a 3 piani ed un Mega Mondadori. Come farsi del male ogni giorno. Una storia scritta e pubblicata da me. Letta da nessuno. Ma passiamo ai fatti, cos'è questa rubrica? Una roba molto facile, dato che è ideata da me. Qui raccoglierò le novità in uscita nel nostro belpaese (e non), e la mia voglia di andare a svaligiare un supermercato con reparto libreria.

L'Amore arriva sempre al momento sbagliato, di Brittany C. Cherry. Di cui ho già letto "The Air He Breathes" e che mi aveva fatto scappare 5 o 6 lacrimuccie. Quindi manco a dirlo l'arrivo in Italia di un suo romanzo, pubblicato con un titolo ed una cover migliori di quelli originali (""Loving Mr. Daniels", cover QUI) è una GRAAANDE incentivo a spendere 9,90 € (anche perché l'ebook costa  € quindi a sto punto conviene prendere il cartaceo). Prezzo non esagerato per una nuovissima edizione. Trama? Eccovi accontentati, direttamente dal sito della Newton
Ashlyn Jennings è una studentessa modello. Ama follemente leggere, soprattutto i drammi di Shakespeare, dentro i quali, spesso, cerca risposte alle domande che la vita le pone. E adesso di punti interrogativi ne ha molti, dato che ha appena perso sua sorella gemella e, come se non fosse abbastanza, sua madre è caduta in una grave depressione. Ashlyn deve andare a vivere con suo padre e la sua nuova famiglia nel Wisconsin. La devasta anche solo l’idea di trascorrere l’ultimo anno di scuola lontana dai compagni di classe, ma non può che fare le valigie. In viaggio verso la sua nuova casa incontra per caso Daniel Daniels, un uomo distrutto. Lui ha subìto due grandi perdite nella sua vita e sta cercando di rimettersi in sesto. Pensa a tutto meno che a trovare l’amore, ma l’incontro con Ashlyn è qualcosa che va oltre le semplici leggi della chimica. Entrambi cercano di dimenticare quello che hanno provato quel giorno, finché non si “scontrano” a scuola, dove essere allieva e professore non facilita affatto le cose…

The Dressmaker di Rosalie Ham. Lo so, la versione originale è del 2000, sono passati ben 16 anni, ma avevo solo 4 anni all'epoca e la cover non era una fighissima Kate Winslet vestita di rosso che starebbe benissimo sulla mia bella mensola bianca in camera. Quindi per me è una nuova uscita punto. Aggiungiamoci che MUOIO dal desiderio di vedere il film, ma sono il tipo di persona che se sa che esiste il libro DEVE leggerlo prima di vederlo, (motivo per cui ritardo sempre la visione di Game Of Thrones), quindi Mondadori, e mondo intero, gimmmeeee the book. Trama?. Eccalà.
Dungatar è una cittadina di provincia come tante altre, tranne che per un dettaglio: le donne di Dungatar si vestono come modelle di Parigi. Un giorno in città arriva la bella ed esotica Tilly, ritornata a casa dall'Europa per assistere la madre malata. Da vent'anni Tilly se n'è andata e sulla sua repentina partenza è calato un velo di disapprovazione e silenzio. Ora ha fatto ritorno, guardata con malizia e sospetto dagli abitanti molto perbene che vedono nella sua eccentricità estrosa una minaccia. Ma Tilly possiede un talento: è una stilista sorprendente. Con cautela nelle case iniziano a circolare voci sui meravigliosi abiti che confeziona e tra gli ammiratori c'è perfino il capo della polizia, lui stesso sarto provetto. Tilly inizia così a guadagnarsi vestito dopo vestito la fiducia della città e tutto sembra mettersi al meglio. Ma dal passato un segreto è pronto a riaffiorare, e proprio quando Tilly si innamora le cose cominciano ad andare terribilmente male...

E se siete curiosi di vedere il film, eccovi il trailer (se notate c'è anche quel caro figlioulo di Liam Hemsworth).

mercoledì 20 aprile 2016

W.W.W: Wednesday #1






W.W.W. Wednesday è una rubrica settimanale ideata dal blog "Should be Reading", e ci invita a sbandierare orgogliosi le nostre tre W.

What are you reading? Cosa stai leggendo?
What did you recently finish reading? Cosa hai appena finito di leggere?
What will you read next? Cosa leggerai dopo?.

The Heir, di Kiera Cass, il quarto volume della super famosa e chiacchierata serie "La Selezione". Tra le mie ultime recensioni del ;DIAVS avevo parlato del primo libro della serie, dove la storia dell'artista America e del principe Maxon inizia, per poi concludersi allegramente e felicemente nel terzo volume "The One". La trilogia è stata incredibilmente smielata, ma la Cass mi ha tenuta sul filo del rasoio e mi ha convinto a comprare tutti i libri, quindi il suo lavoro l'ha fatto. Con The Heir segue la storia di Eadlyn la primogenita dei due, destinata a diventare la prima regina di Iléa. Ho letto un bel po' di recensioni e questo personaggio è (giustamente) odiato parecchio dai fan della serie. Io (come al solito) non sono pienamente d'accordo. Stasera cercherò di finirlo e magari domani scriverò la recensione e vi spiegherò il perché. 




 The Glittering Court, di Richelle Mead. Se mi conoscete, basterebbe fermarsi qui. Insomma. è RICHELLE MEAD. Come posso non leggere un suo nuovo libro? La mia coscienza direbbe "come non hai letto i libri che ha pubblicato negli ultimi due anni, Jen, ecco come", ma questo è un caso diverso. Sono una nuova Jen, rinata, e che finalmente legge i libri dei suoi autori preferiti. Richelle Mead è in cima a questa lista, quindi giiiive it to meeee. Però, saranno 15 anni che scrive, o almeno 10. Fa fare miliardi alle case editrici. Fa innamorare lettori da tutto il mondo. Spiegatemi perché non merita una COVER DECENTE. Questa di Glittering Court è meglio sicuramente di tutte quelle di Bloodlines. Ma SANTI IN CIELO NON FATEMI DIRE I NOMI, perché? La modella sembra una emaciata in cerca di una dose di eroina. Fatto sta che il favoloso proxy con cui opero al momento non mi fa caricare la cover, sarà un segno del destino.





Kaleidoscope Hearts, di Claire Contreras. Troverete la recensione cliccando QUI, CLICCAMI VIOLENTEMENTE, E CONTINUAMENTE, TUTTO IL GIORNO. 


martedì 19 aprile 2016

Kaleidoscope Hearts; RECENSIONE.










Autrice: Claire Contreiras
Pubblicazione Originale: 20 Gennaio 2015 da
Pubblicazione Italiana: data sconosciuta, ma diritti acquisiti da Newton Compton
Prezzo: 0,49 edizione kindle, 10,40 edizione flessibile su Amazon.it
Pagine: 300
Genere: romance, new adult
Difficoltà lingua: 5/10









"They say the best way to move on is to let go"

Chi ben comincia è a metà dell'opera, peccato che non è questo il caso. 
Né per me, che inauguro il nuovo blog solitario con la recensione di un new adult, genere per cui provo sentimenti molto contrastanti, un amore/odio continuo che mi spinge a leggerne decine in un mese per poi non toccarne uno neanche con un'asticella per altri tre mesi, né per il libro che comincia con una poveretta che è in procinto di trasferirsi ma piange vedendo le pantofole del fidanzato in cucina. Fidanzato che comprendiamo subito defunto, e da più di un anno, e no, le pantofole in cucina non sono dolci, ma sono sintomo di una persona che avrebbe bisogno di capire il concetto di pulizia un po' più approfonditamente. 



The longer you mourn, the less you live, and you know how short our time here can be.”

Nel primo capitolo accompagniamo la dolce fanciulla, di nome Estelle (e subito mi viene in mente la canzone American Boy tanto tamarra e tanto 5/6 anni fa) che ci sembra così innamorata del fidanzato morto, il cui nome/personalità/storia/tutto il resto non interessa a nessuno, che fa stringere il cuore persino a me.

“I USED TO be that girl who was optimistic about everything, but then life slapped me in the face and forced me to become a realist.” 

All'incirca venti pagine dopo scopriamo che no, lui non era il vero il amore, era un ripiego, un chiodo schiaccia chiodo, un Big Jim che sostituisce Ken nel mondo di Barbie, un Logan per Rory in Gilmore's Girl, insomma era inutile. Aveva tutti i difetti del mondo e la trattava di merda. Insomma meglio morto che vivo. Anche se lei lo ama. Però amava più Oliver, il migliore amico di suo fratello. Ma no, amava anche il fidanzato. Però Oliver. Però l'altro. 

Però che palle.

La nostra eroina decide di dare un taglio alla sua vita da vedova triste e decide di trasferirsi da suo fratello, Vic, un personaggio stereotipato come il simbolo della pace vicino alla foto di Bob Marley: avvocato presuntuoso ma simpatico, che non si impegna con le donne e che vuole ammazzare tutti quelli che ci provano con la sorella. E lui è l'ostacolo tra Estelle, detta Elle, detta "e che palle" e Oliver, detto Bean, (quanto spero che nella traduzione italiana lo chiamino Fagiolo e leggere frasi tipo "Fagiolo, sei stato l'unico amore della mia vita" "Sei mio Fagiolo"), uno dei migliori amici di Vic che ha il divieto di uscire con lei.

Ma lui la ama così tanto.

“Over the years, I’ve learned a lot about Oliver Hart, but the only one worth remembering, is that he’s bad for my health.” 

Così tanto che dal sedicesimo compleanno di lei ogni tanto la incontrava e si scambiavano parole superflue e un paio di make out sessions (avevo scritto un paio di limoni, poi però mi sono vergognata del modo di parlare a cui mi sono convertita da quando vivo in Romagna). 
La ama così tanto che quando scopre che lei si è fidanzata con un altro dopo un anno che non la sentiva, è rimasto di sasso. 
Capite? Se voi passate un anno senza sentire un vostro flirt, non dovete sentirvi autorizzati a fidanzarvi con un altro. Grazie Claire Contreras per avermelo detto, almeno così non incapperò in situazioni imbarazzanti come andare avanti con la mia vita senza diventare Penelope la tessitrice di Itaca. 

“I always thought you were mine” 
Fatto sta che il trasferimento di Elle accende una lampadina nella mente di Oliver, classico dottore con sorriso disarmante, che non si impegna perché "vuole assicurare un futuro stabile a sua moglie, nel caso non voglia lavorare" PERCHE' SI TUTTE VOGLIAMO FARE LE MANTENUTE NEL 2016. 
E niente decide di entrare di prepotenza nella vita della vedova ora divenuta allegra, chiedendole ogni volta "just one date" ["solo un appuntamento"].

Il continuo è abbastanza ovvio e spetta a voi scoprirlo. 

Nota di merito è tutto ciò che riguarda la professione di Elle; è un'artista polivalente, che ha aperto con il primo fidanzato una galleria in cui lui esponeva i suoi quadri, lei le sue sculture: i famosi kaleidoscope hearts a cui fa riferimento il titolo, e dove entrambi davano lezioni di pittura ai ragazzi per dargli un'alternativa alla strada. E per sottolineare questo rapporto magico tra arte, salvezza e gioventù la Contreras fa sì che Elle diventi anche insegnante d'arte nel reparto pediatrico dell'ospedale dove lavora Oliver, creando immagini e situazioni sdolcinate ma di una tenerezza unica. 

"I’ve come to realize that teenagers are a lot like new shoes—uncomfortable and a bitch to break in—but once you do, you don’t regret a single blister they caused."


The hearts I make are shattered, but whole. They’re kaleidoscopes that beam under the sun. They signify hope in love when you’ve lost it because, like love, you can look at a kaleidoscope a thousand different ways and find something new every time. Shattered or not, if you look carefully enough, you’ll find something beautiful in them, and all beautiful things are a little broken.” 

Concludendo, Kaleidoscope Hearts è un new adult totalmente nella media, non mi ha fatto venire voglia di buttare il kindle sotto un treno né di scrivere fanfiction questionabili sui protagonisti, è veloce, scorrevole e abbastanza cliché. Una bella cover e un'ambientazione che ci fa venir voglia di vivere a Santa Barbara e di svegliarci guardando le onde e non in centro in Romagna svegliandoci guardando i vecchietti che bestemmiano contro gli automobilisti. C'est la vie. 

Due stelle e mezzo guadagnate senza fatica. 






Per maggiori informazioni su Claire Contreras clicca qui. 


giovedì 14 aprile 2016

Incipit Vita Nova

Cominciare come Dante mi sembra piuttosto modesto, come al solito insomma. 

Se qualcuno ha onorato me e questa nuova creatura di un passaggio, una visita, un click, merita di sapere chi sono, e perché sono qui. 

Per chi già mi conosce e mi ha seguito con tanta buona volontà per anni con interruzioni lunghissime al caro vecchio ;DIAVS, sono sempre io, Jen, Giò, Katnissbraid, come preferite, sono sempre la stessa. Ho abbandonato il bambino che avevo partorito più di quattro anni fa e che da più di un anno non ho aggiornato, perché la mia vita nell'ultimo anno e mezzo ha subito trasformazioni colossali, ed oltre a non aver avuto molto tempo per aggiornare, soprattutto non ho avuto tempo per leggere (intendiamoci il mio Kindle - Johnny- è sempre con me, e leggo quanto posso, ma non al livello di un paio di anni fa) e, penso sia il fattore predominante che mi ha convinto a cominciare con una pagina bianca e non cercando di resuscitare il ;DIAVS: non mi rispecchiavo più in quel sito, in quella grafica, in quel modo di parlare. 
Sì, sono sempre super insopportabile, critica e una fangirl che non si contiene di fronte a pony, unicorni e book boyfriends, ma mi sono sentita troppo diversa per rioccupare un posto in cui mi sentivo stretta e stantia. 

Quindi giù di pagina bianca, grafica essenziale (appena posso migliorerò tutto, si spera), e vorrei ripartire, non al massimo ma ad una velocità moderata che mi permetterà di non schiantarmi contro un muro possibilmente. 

Come al solito, l'essenziale di questo blog saranno i libri, quelli che ho letto, quelli che vorrei leggere, quelli che non leggerò neanche tra un milione di anni, quelli che sono diventati film e mi hanno deluso, quelli che sono diventati film e mi hanno sorpreso, ma in realtà cercherò di scrivere il più possibile e anche con una frase, un'immagine, un video, cercherò di tenere questo bambino in vita, se vorrete partecipare, siete ben accetti, altrimenti sarà un semplice file rouge tra me e il mondo virtuale. 

Che mi conosciate o meno, un paio di parole su chi sono ve le lascio: femmina, tendente ai 20, terrona trapiantata al nord da un po' di anni, studentessa di economia, fuori sede che vive in un appartamento con pareti troppo sottili per ospitare 4 ragazze, lavora almeno 40 ore alla settimana per potersi mantenere, lettrice accanita, dormitrice (e non ditemi che non si dice, dopo petaloso la Crusca può metterselo in quel posto) agonistica, amante di Netflix come se non ci fosse un domani.