martedì 19 aprile 2016

Kaleidoscope Hearts; RECENSIONE.










Autrice: Claire Contreiras
Pubblicazione Originale: 20 Gennaio 2015 da
Pubblicazione Italiana: data sconosciuta, ma diritti acquisiti da Newton Compton
Prezzo: 0,49 edizione kindle, 10,40 edizione flessibile su Amazon.it
Pagine: 300
Genere: romance, new adult
Difficoltà lingua: 5/10









"They say the best way to move on is to let go"

Chi ben comincia è a metà dell'opera, peccato che non è questo il caso. 
Né per me, che inauguro il nuovo blog solitario con la recensione di un new adult, genere per cui provo sentimenti molto contrastanti, un amore/odio continuo che mi spinge a leggerne decine in un mese per poi non toccarne uno neanche con un'asticella per altri tre mesi, né per il libro che comincia con una poveretta che è in procinto di trasferirsi ma piange vedendo le pantofole del fidanzato in cucina. Fidanzato che comprendiamo subito defunto, e da più di un anno, e no, le pantofole in cucina non sono dolci, ma sono sintomo di una persona che avrebbe bisogno di capire il concetto di pulizia un po' più approfonditamente. 



The longer you mourn, the less you live, and you know how short our time here can be.”

Nel primo capitolo accompagniamo la dolce fanciulla, di nome Estelle (e subito mi viene in mente la canzone American Boy tanto tamarra e tanto 5/6 anni fa) che ci sembra così innamorata del fidanzato morto, il cui nome/personalità/storia/tutto il resto non interessa a nessuno, che fa stringere il cuore persino a me.

“I USED TO be that girl who was optimistic about everything, but then life slapped me in the face and forced me to become a realist.” 

All'incirca venti pagine dopo scopriamo che no, lui non era il vero il amore, era un ripiego, un chiodo schiaccia chiodo, un Big Jim che sostituisce Ken nel mondo di Barbie, un Logan per Rory in Gilmore's Girl, insomma era inutile. Aveva tutti i difetti del mondo e la trattava di merda. Insomma meglio morto che vivo. Anche se lei lo ama. Però amava più Oliver, il migliore amico di suo fratello. Ma no, amava anche il fidanzato. Però Oliver. Però l'altro. 

Però che palle.

La nostra eroina decide di dare un taglio alla sua vita da vedova triste e decide di trasferirsi da suo fratello, Vic, un personaggio stereotipato come il simbolo della pace vicino alla foto di Bob Marley: avvocato presuntuoso ma simpatico, che non si impegna con le donne e che vuole ammazzare tutti quelli che ci provano con la sorella. E lui è l'ostacolo tra Estelle, detta Elle, detta "e che palle" e Oliver, detto Bean, (quanto spero che nella traduzione italiana lo chiamino Fagiolo e leggere frasi tipo "Fagiolo, sei stato l'unico amore della mia vita" "Sei mio Fagiolo"), uno dei migliori amici di Vic che ha il divieto di uscire con lei.

Ma lui la ama così tanto.

“Over the years, I’ve learned a lot about Oliver Hart, but the only one worth remembering, is that he’s bad for my health.” 

Così tanto che dal sedicesimo compleanno di lei ogni tanto la incontrava e si scambiavano parole superflue e un paio di make out sessions (avevo scritto un paio di limoni, poi però mi sono vergognata del modo di parlare a cui mi sono convertita da quando vivo in Romagna). 
La ama così tanto che quando scopre che lei si è fidanzata con un altro dopo un anno che non la sentiva, è rimasto di sasso. 
Capite? Se voi passate un anno senza sentire un vostro flirt, non dovete sentirvi autorizzati a fidanzarvi con un altro. Grazie Claire Contreras per avermelo detto, almeno così non incapperò in situazioni imbarazzanti come andare avanti con la mia vita senza diventare Penelope la tessitrice di Itaca. 

“I always thought you were mine” 
Fatto sta che il trasferimento di Elle accende una lampadina nella mente di Oliver, classico dottore con sorriso disarmante, che non si impegna perché "vuole assicurare un futuro stabile a sua moglie, nel caso non voglia lavorare" PERCHE' SI TUTTE VOGLIAMO FARE LE MANTENUTE NEL 2016. 
E niente decide di entrare di prepotenza nella vita della vedova ora divenuta allegra, chiedendole ogni volta "just one date" ["solo un appuntamento"].

Il continuo è abbastanza ovvio e spetta a voi scoprirlo. 

Nota di merito è tutto ciò che riguarda la professione di Elle; è un'artista polivalente, che ha aperto con il primo fidanzato una galleria in cui lui esponeva i suoi quadri, lei le sue sculture: i famosi kaleidoscope hearts a cui fa riferimento il titolo, e dove entrambi davano lezioni di pittura ai ragazzi per dargli un'alternativa alla strada. E per sottolineare questo rapporto magico tra arte, salvezza e gioventù la Contreras fa sì che Elle diventi anche insegnante d'arte nel reparto pediatrico dell'ospedale dove lavora Oliver, creando immagini e situazioni sdolcinate ma di una tenerezza unica. 

"I’ve come to realize that teenagers are a lot like new shoes—uncomfortable and a bitch to break in—but once you do, you don’t regret a single blister they caused."


The hearts I make are shattered, but whole. They’re kaleidoscopes that beam under the sun. They signify hope in love when you’ve lost it because, like love, you can look at a kaleidoscope a thousand different ways and find something new every time. Shattered or not, if you look carefully enough, you’ll find something beautiful in them, and all beautiful things are a little broken.” 

Concludendo, Kaleidoscope Hearts è un new adult totalmente nella media, non mi ha fatto venire voglia di buttare il kindle sotto un treno né di scrivere fanfiction questionabili sui protagonisti, è veloce, scorrevole e abbastanza cliché. Una bella cover e un'ambientazione che ci fa venir voglia di vivere a Santa Barbara e di svegliarci guardando le onde e non in centro in Romagna svegliandoci guardando i vecchietti che bestemmiano contro gli automobilisti. C'est la vie. 

Due stelle e mezzo guadagnate senza fatica. 






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